sabato 16 giugno 2012

quando il gioco si fa duro

L'Italia vive una fase economica talmente critica che può assumere, da un momento all'altro, il carattere del dramma sociale .
Al criminale "cosociativismo"  cattocomunista che, per finanziare il consenso degli anni 70 e 80  ha prodotto l'immenso debito pubblico che ora ci strozza, è seguita l'altrettanto irresponsabile "era berlusconiana" il cui sogno si è frantumato, prima nel ridicolo, poi nell'impotenza. La classe dirigente pur  continuando a gallegiare  su  privilegi  di cui non riesce a fare a meno (usque tandem?), ripete fino alla nausea il mantra dello"sviluppo" annaspa sotto problemi che non sa risolvere. Ci si aggrappa all'Europa  esoprattutto alla Germania  cercando di far intendere che la nostra rovina potrebbe essere pure la loro, così sperando che i ricchi "crucchi" abbocchino, facendosi carico dei nostri debiti.
 La grecia, vicina geografcamentelo, lo è anche come stato psicologico.

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